Informazioni

Contacalorie – Contabilizzatori di energia

I contacalorie sono stati introdotti per favorire e stimolare un corretto uso del sistema di termoregolazione attuato con la termovalvola, per poi memorizzare i dati che servono per calcolare il consumo di calore.

Contacalorie

Contacalorie ML311 ISONRG

Il contacalorie ML311 è un apparecchio compatibile con tutte le tipologie di misuratori di portata: turbina, Woltmann, ultrasuoni ed elettromagnetici. Il nuovo contabilizzatore di energia consente di calcolare in modo estremamente preciso i consumi di riscaldamento e raffrescamento, mediante anche switch automatico utile inoltre per impianti di cogenerazione o trigenerazione.
Dispone di un logger sino a un anno e acquisisce segnali anche per contatori sanitari acqua fredda / calda o comunque riconducibili ad ingressi impulsivi e/o analogici.
Il contacalorie ML311 può essere utilizzato con sonde di temperatura selezionate a coppia, per la corretta e necessaria accuratezza del calcolo, del tipo PT100/500/1000 da 2 a 4 fili.
ML311 è omologato per le “transazioni finanziarie” a norma EN 1434 (MID 004) secondo Direttiva Europea 2014/32/EU– e può trasferire i dati anche tramite protocolli standard quali RS232, RS485, MODbus, BACnet, Mbus. I/O impulsivi e analogici.

Contacalorie Conteca

Contacalorie diretto serie 7554 CONTECA®

Il contatore di calore diretto serie 7554 CONTECA è indicato per impianti a zona e centrali termiche.
Eseguono una contabilizzazione diretta a lettura locale mediante display LCD o centralizzata mediante trasmissione Bus.

Il contatore di calore viene fornito completo di:

  • Coppia di sonde di temperatura ad immersione (L= 1,9 m).
  • Manicotto a saldare da 1/2” con pozzetto sonda.
  • Contatore volumetrico a turbina con uscita impulsiva (Tmax 90°C).
  • Attacco flangiato EN 1092-1 PN 16.
  • Integratore elettronico dotato di display (LCD).
  • Classe di precisione 3.
  • Alimentazione a 24 V (ac) 50 Hz – 1 W.
  • Predisposto per trasmissione Bus RS-485.

Conformità direttiva 2004/22/CE (MI004). 

I contacalorie serie 7554 CONTECA® necessitano di alimentazione centralizzata a 24 V (ac).
N.B.: È ammesso il montaggio idraulico dei contacalorie in orizzontale e verticale.

Contacalorie – Contabilizzatori di energia2018-06-21T16:16:24+02:00

Misuratori di portata per vapore saturo e surriscaldato

La misura delle portata del vapore riveste oggi nelle aziende un ruolo primario. Conoscere i consumi termici è infatti essenziale per mettere in atto interventi di efficientamento energetico e per calcolare con precisione i costi di produzione. I misuratori della serie TVA sono strumenti compatti che permettono di ottenere un segnale già compensato con costi molto contenuti.

Misuratore portata

Misuratori di portata per vapore saturo e surriscaldato2017-11-20T16:47:21+01:00

Serbatoi di raccolta condense con recupero termico

Da sempre chi utilizza in vapore per i propri processi industriali ha a che fare con l’annoso problema delle cosiddette “fumane” presenti nei serbatoi condense e/o degasatori atmosferici.

Le “fumane” sono in risultato di due fenomeni : la rievaporazione (“flash steam”) del condensato a valle degli scaricatori di condensa e il trafilamento degli scaricatori stessi (“perdita di vapore vivo”).

Tecnodistribuzione propone soluzioni ingegnerizzate per il recupero delle “fumane” con tempi di rientro dell’investimento spesso inferiori ai 2 anni.

 

Serbatoio condense

Serbatoi di raccolta condense con recupero termico2017-11-20T16:46:32+01:00

Cosa è una elettrovalvola

Elettrovalvola: un dispositivo che rappresenta la soluzione ideale per svariate applicazioni.

elettrovalvola
Una elettrovalvola è la combinazione di due parti funzionali fondamentali:

  • un solenoide (elettromagnete)
  • un corpo valvola con uno o più passaggi

Una elettrovalvola serve per chiudere od aprire un passaggio di un fluido in un circuito tramite un comando elettrico.

CLASSIFICAZIONE
Tutte le caratteristiche descritte in questo capitolo sono raccolte in modo dettagliato per ogni modello nell’indice generale.
Ogni elettrovalvola viene classificata secondo le seguenti caratteristiche:

  • NUMERO DI VIE
  • POSIZIONI
  • STATO A RIPOSO
  • PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

-NUMERO DI VIE

Le vie sono i punti di collegamento con il circuito:

  • 2 VIE – 2/: una entrata ed una uscita
  • 3 VIE – 3/: una entrata, una uscita ed uno scarico oppure le 3 VIE possono essere utilizzate in altre combinazioni per avere una deviazione del fluido oppure una miscelazione di più fluidi.

La quasi totalità della produzione è ripartita in elettrovalvola a 2 e 3 VIE anche se per alcuni progetti speciali si sono eseguite elettrovalvole a 4 VIE.

-POSIZIONI /2
Questa caratteristica si riferisce al tipo passaggio, se a portata fissa o regolabile.
Tutta la nostra produzione è eseguita nella versione a due posizioni ON/OFF, aperto/chiuso. Le uniche varianti esistenti sono delle regolazioni di tipo “manuale”, vengono cioè ottenute delle variazioni di flusso tramite rubinetti applicati direttamente sulle elettrovalvole.

-STATO A RIPOSO
Verificare se la elettrovalvola deve rimanere più tempo APERTA (con passaggio del fluido) oppure CHIUSA senza passaggio.

  • N.C. Normalmente chiusa: l’elettrovalvola quando non c’è alimentazione elettrica ai capi del solenoide, è chiusa;
  • N.A. Normalmente aperta: viceversa l’elettrovalvola è aperta nelle suddette condizioni.

-PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
A seconda del valore minimo di pressione che deve essere intercettato, uguale a 0 o maggiore di 0, ci sono
due grandi famiglie di elettrovalvole ad azione diretta o ad azione servocomanda.
Secondo il principio di funzionamento le elettrovalvole si suddividono in due categorie:

  • ELETTROVALVOLA AD AZIONE DIRETTA: significa che il passaggio viene aperto o chiuso da una tenuta montata direttamente sul nucleo magnetico che viene azionato dalla bobina. La pressione di funzionamento è quindi legata direttamente al diametro di passaggio e alla potenza della bobina, e la minima pressione di funzionamento è uguale a 0.
  • ELETTROVALVOLA AD AZIONE SERVO COMANDATA: esiste un orifizio pilota e un orifizio principale, il magnete andrà ad aprire e chiudere solo il pilota quindi la massima e la minima pressione di funzionamento non dipenderanno dalla potenza dell’elettromagnete ma dalle caratteristiche costruttive della tenuta sull’orifizio principale (membrana, pistone..)
    Per questo tipo di elettrovalvola è una caratteristica fondamentale la minima pressione di funzionamento che è sempre diversa e maggiore di 0.

Cosa è una elettrovalvola2017-11-03T11:52:47+01:00

Valvole pneumatiche

Compatibilità tra scambiatori di calore e valvole pneumatiche

valvole pneumaticheLe valvole pneumatiche sono dispositivi per il comando, per la regolazione della partenza, arresto e direzione, nonché della pressione e passaggio di un fluido che può provenire da diverse tipologie di apparecchiature.

E’ di primaria importanza il dimensionamento delle valvole pneumatiche
per garantire la loro sintonia con gli scambiatori di calore.

Gli scambiatori di calore possono essere suddivisi in due grandi categorie universalmente conosciute:

  • istantaneo
  • ad accumulo.

Lo scambiatore istantaneo è quello in cui tutto lo spazio racchiuso dal mantello (involucro esterno) è occupato dal fascio tubiero, complesso dei tubi internamente od esternamente a cui scorre il fluido primario riscaldante o raffreddante. Nello scambiatore ad accumulo invece solo una parte dello spazio è occupato dal fascio tubiero, essendo dedicato il resto ad un “accumulo” di fluido secondario (riscaldato o raffreddato). Questa suddivisione assume fondamentale importanza anche dal punto di vista della regolazione della temperatura del fluido prodotto e della conformazione dell’intero circuito di produzione ed utilizzo. E’ dettata ed imposta dalle differenti esigenze tecnologiche che si incontrano nei processi industriali e dalla differenziazione delle applicazioni anche a carattere civile e sociale.

Negli scambiatori istantanei, quando l’impianto impone variazioni di portata, si possono migliorare le prestazioni del sistema creando forti ricircoli tra valle e monte dello scambiatore. Questo avviene limitando e compensando così, almeno in parte, l’influenza negativa dei ritardi di rilevazione e le conseguenti oscillazioni. Avendo esaminato in modo approfondito le esigenze della richiesta termica, ci si dovrà inoltre chiedere quali caratteristiche di regolazione siano più opportune ed adatte alle richieste del processo. Occorre una regolazione proporzionale modulante od è sufficiente una azione on-off? Il processo è continuo e sono assicurati assorbimenti minimi o in condizioni particolari è indispensabile una tenuta perfetta delle valvole pneumatiche?

Lo scambiatore istantaneo richieda sempre ed invariabilmente una regolazione ad azione modulante proporzionale e come spesso possa tollerare la non perfetta tenuta delle valvole pneumatiche, quindi a tenuta metallica con classe di tenuta non spinta o addirittura a sede doppia. Soltanto in casi particolari, a causa di anelli molto corti e/o possibilità di cortocircuiti dati dall’intervento di altre regolazioni, possono essere richieste valvole pneumatiche a tenuta perfetta.

Ben diversa è la situazione degli scambiatori ad accumulo che richiedono sempre la tenuta perfetta delle valvole pneumatiche, pena il surriscaldamento durante i periodi di assenza della richiesta. E’ qui possibile impiegare sia la regolazione modulante che quella on-off che in genere è preferita per il suo minor costo.

PI

Valvole pneumatiche2018-06-20T12:11:12+02:00
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